Emergenza Covid-19: Continua il sostegno alle donne vittime di violenza dei Centri D.i.Re
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Affrontiamola unite. Noi ci siamo.
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Siglato il 2 marzo il Protocollo d’intesa fra il Comune di Rende e il nostro Centro. Un momento importante che dà forma a quella rete interistituzionale che tanto serve al nostro territorio per contrastare e prevenire la violenza alle donne.
Ringraziamo il sindaco di Rende Marcello Manna e la nostra rappresentante Chiara Gravina.
#farerete
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Dal minuto 21.40 l’intervista a Antonella Veltri presidente di D.i.Re Donne in Rete contro la violenza ospite di TGR RAI Calabria “Le donne si sentano forti della presenza nei propri territori di luoghi di donne che possano accoglierle, sostenerle e accompagnarle nel percorso di uscita dalla violenza attraverso la rete dei centri antiviolenza della rete D.i.Re”.
Qui il link dell’intervento:
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CAMBIO DI PRESIDENZA IN D.i.Re: ANTONELLA VELTRI ALLA GUIDA DELLA RETE NAZIONALE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA
È Antonella Veltri la nuova Presidente di D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, la Rete nazionale dei Centri antiviolenza.
Ricercatrice CNR, è tra le socie fondatrici di D.i.Re e già Consigliera nazionale per la regione Calabria e Vice Presidente della Rete.
Negli anni ha rappresentato ed è stata portavoce della Rete D.i.Re in diversi contesti istituzionali e di movimento.
Autrice di pubblicazioni sul tema dei diritti delle donne, femminista e studiosa nel settore forestale, Veltri coniuga da sempre la ricerca del benessere ambientale con il rispetto dei diritti di tutte e tutti.
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Il Centro Roberta Lanzino partecipa, insieme ad altri 8 centri d’Italia della rete D.i.Re al progetto “Leaving violence living safe”, promosso da D.i.Re – Donne in rete contro la violenza- e Unhcr – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, presentato il 12 novembre presso il Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza e raccontato da Rai 3 per l’edizione del Tg 3 Calabria.
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Il Centro antiviolenza “Roberta Lanzino” , l’associazione nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) e UNHCR insieme per le donne migranti, richiedenti asilo e rifugiate vittime di violenza nel progetto “Leaving violence, living safe” presentato il 12 novembre presso il Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza. Progetto raccontato dal giornale indipendente dell’Università della Calabria “Fatti al Cubo” nell’articolo Donne migranti vittime di violenza, presentato il progetto della Rete D.i.Re .
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Lunedi 4 novembre alle h.16.15 presso l’Istituto Comprensivo Spirito Santo, Via Lungo Crati Dante Alighieri 7 – Cosenza, Anna Petrungaro– docente formatrice
Roberta Corbo – docente formatrice
Antonella Veltri- Vice Presidente di D.i.Re e Chiara Gravina-rappresentante legale del nostro Centro, presenteranno il progetto *Libere di essere-Informazione e comunicazione contro la violenza di genere*.
Il progetto, finanziato dall’Associazione Nazionale D.i.Re e dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è rivolto ad insegnati, educatori ed educatrici e ha come obiettivi: sviluppare una comunità educante impegnata nel contrasto e nella prevenzione della violenza contro le donne, aumentare la consapevolezza nel personale educativo, attuare un vero e proprio cambiamento culturale, sensibilizzando le nuove generazioni.
Saranno coinvolti 17 istituti comprensivi in tutta Italia, uno per ogni regione dove è presente un centro antiviolenza afferente alla rete nazionale.
Per la Calabria è stato siglato l’accordo con l’Istituto Comprensivo Spirito Santo di Cosenza, grazie alla presenza sul territorio del Centro contro la Violenza alle donne Roberta Lanzino di Cosenza, il che rappresenta un grande riconoscimento della nostra storia e delle nostre competenze.
#liberediessere
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#lottomarzo #indietrononsitorna
L’8 Marzo deve essere, oggi più che mai, un giorno di lotta. In Italia e nel mondo, le libertà delle donne sono sotto attacco, le conquiste faticosamente ottenute, a rischio. Viviamo il pericolo di un balzo all’indietro, un ritorno al passato perpetrato da una politica sessista e patriarcale che vuole sovvertire gli equilibri sociali raggiunti in decenni di lotta, passando sulla pelle e sui diritti delle donne. La matrice misogina è tangibile nelle ultime proposte di legge e nelle dichiarazioni di rappresentanti delle istituzioni schierati fermamente contro diritti che pensavamo acquisiti e certi e che invece appaiono sempre più traballanti. Disegni di Legge come quello proposto dal senatore Pillon, mettono a rischio la libertà di tutti e a repentaglio la vita delle donne che vivono una relazione violenta. Il dilagare, in Italia, di una cultura sessista e misogina ostacola l’applicazione della Convenzione di Istanbul e considera poco credibili coloro le quali decidono di denunciare. Lo scenario che ci si prospetta davanti è preoccupante, dunque, è necessario e urgente essere in prima linea, oggi più di ieri. Quest’anno perciò il Centro Antiviolenza Roberta Lanzino parteciperà alle manifestazioni del LottoMarzo che in Italia e nel mondo ha l’obiettivo di svegliare le coscienze di tutta la società e come tutti i centri della rete D.i.Re in tutta Italia, saremo anche noi in piazza XI settembre a Cosenza a partire dalle h 17:30.
Centro antiviolenza “Roberta Lanzino”
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Si riparte.
Pronte per la nuova stagione?
Siete pronte a ballare con noi?
Per il terzo anno consecutivo prende vita a Cosenza il #onebillionrising, la coreografia che ha attraversato l’oceano ed è diventata simbolo della lotta contro la violenza alle donne. Nella giornata in cui il mondo celebra l’amore, noi saremo in #piazzadeibruzi a danzare, anche noi in nome dell’amore, quello che ogni donna deve a se stessa, libera dalle catene dei pregiudizi, della cultura maschilista e soprattutto libera dalle catene della violenza!
#breakthechain #spezzalacatena
Balla con noi, perché la danza è libertà!
#14febbraio ❗️❗️❗️❗️One Billion Rising Cosenza 2019mammachemamme
Vi aspettiamo alla Cittadella del Volontariato in Via degli Stadi, Cosenza per il Fash-mob «One Billion Rising-Un miliardo di voci contro la violenza su donne e bambine»
Data prove:
MERCOLEDÌ 16 GENNAIO
MERCOLEDÌ 23 GENNAIO
MERCOLEDÌ 30 GENNAIO
MERCOLEDÌ 6 FEBBRAIO
ORE 18:00/20:00
La rivoluzione a passi di danza contro la violenza sulle donne torna a Cosenza per la TERZA volta consecutiva, forza! Unisciti a noi!
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“Giro in casa con in mano questo uncino ti ci strappo le ovaie e che cazzo me le cucino!”. “Non conservatevi, datela a tutti anche ai cani, se non me la dai io te la strappo come Pacciani”. Autore di questi testi è Fabri Fibra che, apprendiamo da un comunicato del Comune di Cosenza, si esibirà la sera del 31 dicembre a Cosenza. Fabri Fibra non è certo il primo cantante la cui ispirazione è ossessivamente legata a un immaginario misogino, sessista, omofobo e violento. E’ fra l’altro in ‘ottima’ compagnia: giornalisti, politici, intellettuali che nutrono il loro linguaggio di violenza contro le donne, producendo, riproducendo e veicolando senso comune, stereotipi e discriminazioni. Non percepire questo clima culturale, questo terreno in cui la violenza di genere si alimenta e prolifera, significa normalizzare la cultura dello stupro. Non si tratta di demonizzare, moralizzare o censurare: pensiamo che queste forme agiografiche della violenza non siano neutrali e non possano essere accettate ancora come libera espressione (di cosa?) o ‘autonomia artistica’. Chiediamo pertanto una scelta di campo netta: le istituzioni che formalmente si dichiarano contro la violenza di genere hanno una responsabilità ben precisa rispetto alle loro decisioni pubbliche. Chiediamo all’amministrazione comunale di ANNULLARE l’esibizione di Fabri Fibra. Chiediamo ai cittadini e alle cittadine di Cosenza di festeggiare un nuovo anno senza misoginia, sessismo, omofobia e violenza, perché nel 2018 ci rifiutiamo di accettare che “le ragazze sono così, sono tutte molto strane, si dividono in due gruppi: le mignotte e le puttane”.
Centro Antiviolenza Roberta Lanzino, Eos Arcigay, Mammachemamme, Nate a Sud, mov Marielle Presente Cosenza, Centro Women’s Studies, What Women Want la Calabria vista dalle donne.